Cavalieri Ospedalieri della prima metà del XIII secolo

Verso la fine dell’XI secolo, a Gerusalemme, esisteva un ospedale legato ai canonici del Santo Sepolcro. Questo ospedale si dice fosse stato fondato da alcuni amalfitani e, sicuramente, tra fine XI e inizi XII secolo era gestito da uno di loro: Gerardo Sasso. I monaci appartenenti a questa struttura originaria divennero indipendenti dopo la conquista della città santa da parte dei crociati nel 1099.

Nel 1113, con la bolla Pie postulatio voluntatis, papa Pasquale II riconobbe l’Ospedale come struttura indipendente. San Giovanni Battista fu riconosciuto ufficialmente come patrono dell’Ordine e la regola Agostiniana fu adottata al posto di quella benedettina seguita in precedenza. Fra Gerardo divenne il primo “maestro”.

I primi 20 anni dell’Ordine sono all’insegna delle opere assistenziali nei confronti dei malati e dei bisognosi. La regola fornisce ampia testimonianza della cura con cui ci si occupava dei pauperes.

I “poveri” (bisognosi, malati ecc) trovavano conforto fisico e spirituale all’interno delle strutture dell’Ordine e i monaci li definivano “i nostri signori poveri”, a sottolineare la propria completa devozione alla cura dei bisognosi.

Con l’aggravarsi della situazione in Terrasanta, l’Ordine cominciò a svolgere anche compiti di difesa dei pellegrini. A fianco del neonato Ordine dei poveri cavalieri di Cristo, detto poi del Tempio di Gerusalemme, gli Ospedalieri svolsero un numero crescente di operazioni militari, adottando molte delle norme contenute nella regola dei fratelli Templari.

E’ la cosiddetta “militarizzazione dell’Ordine degli Ospedalieri”, avvenuta nel quarto decennio del XII secolo. Da allora, fino alla caduta di Acri (1291), i due Ordini combatterono fianco a fianco contro i nemici della cristianità. A volte in contrasto fra loro, Templari e Ospedalieri costituirono sempre l’elite degli eserciti cristiani in Medioriente, formando un corpo di cavalleria permanente e perfettamente addestrato. La combinazione di formazione militare e formazione “spirituale” rendeva questi cavalieri dei temibili avversari per i musulmani, i quali li avevano definiti i diavoli neri e i diavoli bianchi (in base al colore dei rispettivi mantelli, neri per gli Ospedalieri e bianchi per i Templari).

Agli Ospedalieri, così come ai Templari, fu affidata la custodia e la difesa di molti siti fortificati, come il famoso Crack des Chevaliers. In questi siti spesso si impiegavano balestrieri mercenari, gestiti da un apposito “ufficiale”. In battaglia, al proprio servizio, gli Ospedalieri usavano anche una particolare cavalleria leggera formata da tiratori: i turcopoli. Di estrazione turcomanna o bizantina, questi combattenti erano famosi per la capacità di tirare nugoli di frecce mentre erano in rapido movimento a cavallo.

Al fianco dei fratelli cavalieri (o sergenti) ospedalieri, era possibile trovare anche cavalieri laici che avevano fatto voto di servire l’Ordine a tempo determinato, magari per espiare le colpe di cui si erano macchiati nelle terre di origine. Questi cavalieri non pronunciavano i voti ed erano chiamati confratres.

Vi era, poi, una categoria di personaggi molto più legati all’Ordine: quella dei donati. Questi soggetti donavano se stessi e, in genere, i propri averi all’Ospedale e risiedevano spesso nelle commende ospedaliere. Nel XIII secolo, la figura del “donato” sostituisce quasi completamente quella del confratello. Esistevano, infine, i fratres ad succurendum, che avevano fatto voto di entrare in un ordine, ma differivano l’effettivo ingresso fino al momento dell’imminente morte. La vocazione assistenziale degli Ospedalieri emergeva anche durante le campagne militari: era loro compito portare un ospedale da campo per offrire le prime cure ai feriti. Al seguito del nucleo principale, costituito dai fratelli cavalieri, sul campo era possibile incontrare molte altre persone che svolgevano le mansioni più diverse: i servientes o sergenti civili. In questa categoria molto ampia potevano rientrare villani e miliziani al seguito dei cavalieri laici, servi dell’ospedale addetti alle cure dei malati, arcieri di umile estrazione, vivandieri e cuochi ecc.

   

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